Per chi ha un natante, qualsiasi sia la dimensione e tipologia, diventa necessario domandarsi dove ormeggiarlo. C’è chi sceglie un rimessaggio a secco ma moltissimi preferiscono un posto barco direttamente in acqua. Vediamo allora di capire quali sono i pro e contro dell’ormeggiare in porto.
Perché vale la pena scegliere un porto per ormeggiare la barca
Moltissime persone scelgono di tenere la propria barca ormeggiata in porco perché è la soluzione migliore che cis ai per uscire quando si desidera. Solo chi tiene la barca in acqua la usa effettivamente quanto vorrebbe, mentre chi sceglie il rimessaggio a secco impiega un sacco di tempo e fatica per portare il natante in acqua. Tocca infatti caricare la barca sul carrello, agganciarlo all’automobile e smontare tutto quanto una volta arrivati al mare o al lago. Insomma, tutto questo lavoraccio si può risparmiare stando già in acqua al porto di Ravenna che assicura la massima libertà e indipendenza di utilizzo.
Arriva l’ora di parlare di sicurezza. Uno dei principali motivi per cui vale la pena scegliere un porto riguarda infatti il livello di sicurezza. Solo il porto privato assicura la massima protezione da atti vandalici e furti.
I lati negativi dell’ormeggiare la barca in porto
Tuttavia, per dare una visuale completa è bene indicare anche quali sono i lati negativi rispetto alla scelta di ormeggiare un natante in porto, che sia pubblico o privato. Naturalmente, se la barca sta in acqua, si sporca e si rovina più facilmente. Se la barca sta in acqua, si attaccano maggiori alghe, molluschi e simili che rovinano lo scavo. La barca si mantiene meno pulita rispetto a quanto accade a una a secco.
Sebbene il porto sia riparato rispetto a una barca ormeggiata a una boa, non è del tutto al riparo dalle condizioni di mare avverse. Ovviamente, la cosa migliore per evitare mareggiate e tempeste violente è tenere la barca all’asciutto perché ance in porto può comunque rovesciarsi e rovinarsi se il vento la sbatte contro il molo o le altre imbarcazioni in porto.