Si fa presto a parlare di stafilococco, si fa un po’ meno presto però a rendersi conto dei danni che può provocare all’organismo umano e delle complicazioni che possono intervenire se l’infezione da esso generata non è trattata in tempo.

Senza la pretesa di essere esaustivi, infatti, si tratta di un batterio dalle molte varietà (la più comune, per quanto riguarda le infezioni almeno, è quella aurea), normalmente presente in diverse zone del corpo umano come la pelle o le mucose ma in maniera completamente asintomatica. Particolari condizioni, tuttavia, possono far sì che lo stafilococco si attivi e generi fastidiose infezioni a carico della pelle, delle vie respiratorie, del tratto gastro-intestinale e, nei casi più gravi, anche dell’apparato cardiaco. Non stupisce, allora, che una serie variegata di sintomi sono potenzialmente riconducibili a un’infezione da stafilococco: nel caso in cui riguardi la gola, per esempio, si possono verificare febbre e rigonfiamenti dei linfonodi; mentre follicoliti e piodermiti sono le manifestazioni più tipiche di un’infezione di questo tipo localizzata sulla pelle, ma non si può dimenticare come anche i sintomi di un’intossicazione possono essere ricondotti allo stafilococco soprattutto nel caso in cui si sia assunta frutta e verdura mal lavata, latte crudo o prodotti come uova, pesce, salumi mal conservati. La varietà di manifestazioni fa il pari con una diagnosi che, per forza di cose, deve passare da un medico specializzato e da indagini approfondite.

Stafilococco: come curarlo ed evitare il contagio

La cura più comune, invece, nel caso di infezioni di stafilococco è di tipo farmaceutico e prevede la somministrazione di antibiotici. Ancora per via delle diverse varietà di stafilococco, prima di stabilire una terapia antibiotica è comunque consigliato effettuare un antibiogramma: solo in questo modo si può valutare l’effettiva sensibilità del ceppo alle sostanze che si deciderà di assumere e, quindi, la loro efficacia. Sempre su consiglio medico si potrebbe, comunque, decidere di affiancare la cura antibiotica con dei rimedi naturali che possono trattare i sintomi o abbreviare la decorrenza dell’infezione da stafilococco. Sono rimedi come l’olio di tea tree che può essere usato per trattare eventuali manifestazioni esterne e cutanee; l’aceto di mele noto per la sua capacità di rafforzare le difese immunitarie o l’aglio che è un potente antibatterico naturale, l’echinacea utile per lenire le ferite e la curcuma assunta in infuso o usata sulle ferite che gioca anch’essa un importante ruolo antinfiammatorio.

Considerato che l’infezione da stafilococco si trasmette molto facilmente, un ruolo molto importante nell’epidemiologia lo gioca infine l’igiene. Disinfettare bene gli alimenti che si intende consumare, specie se a crudo; badare alla propria igiene personale, lavando spesso per esempio le mani e le parti del corpo che più facilmente possono venire a contatto con i batteri è essenziale per evitare il contagio. Particolari precauzioni devono essere prese, poi, soprattutto nel caso di donne che allattano, neonati, persone affette da patologie diabetiche o cardio-vascolari o che abbiano le difese immunitarie basse dal momento che in queste consizioni, oltre a maggiori probabilità di contagio, si hanno soprattutto maggiori probabilità di sviluppare infezioni gravi.

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