Certi pregiudizi sono duri a morire i molti continuano a vedere una relazione diretta e obbligata tra cannabis e THC, ma questo non ha necessariamente molto senso. Agronomi specializzati e tecnici hanno fatto in modo che la concentrazione di CBD nei prodotti sia quello desiderato e quella di THC praticamente nulla, meno dello 0,4% sul prodotto lavorato.

Questo perché da tempo sono note le proprietà miorilassanti e calmanti di questa molecola, che però a differenza del THC non agisce a livello neurologico, ma soltanto sul rilassamento muscolare. Come viene ampiamente riportato anche in questo articolo i benefici sono davvero notevoli.

Il sistema endocannabinoide umano

I principi attivi contenuti nella cannabis appartengono ad un gruppo relativamente ampio di molecole che è stato denominato con il nome di cannabinoli, che oltre al CBD e al THC comprende all’incirca altre 25 sostanze che attualmente vengono studiate.

Al momento non si riesce ancora a selezionare esemplari di cannabis che offrano una concentrazione stabile e alta di tutti i cannabinoli, in quantità sufficienti per uno studio clinico accurato.

Quello dei principi attivi principali, invece, è un settore molto esplorato. Gli studi sono tanti e accurati, soprattutto quelli effettuati in ambiente accademico e clinico.

Dagli anni Sessanta, infatti, viene studiata la marijuana come strumento per ausiliario per aiutare psicologi e terapisti, ma molto di meno è stato fatto dal punto di vista dell’indagine sul CBD, per il semplice fatto che fino a poco tempo fa era presente in concentrazioni talmente basse da impedire di ottenere dati affidabili.

Quando, però, con il tempo si è cercato una via di fuga dalla repressione sull’uso del THC i ricercatori hanno cominciato a puntare sulle molecole minori, notando come la presenza di concentrazioni sufficienti di CBD consentisse l’espressione dei suoi effetti a livello fisico.

L’assunzione di olio di CBD o cannabidiolo, infatti, è stata sin da subito messa in luce come capace di generare un forte senso di rilassamento muscolare che ha molto incuriosito gli specialisti.

Questo è legato al fatto che tutti i cannabinoli compreso il THC e CBD si legano a neurorecettori in grado di attivare un sistema di produzione di enzimi e ormoni, chiamato tecnicamente sistema endocannabinoide.

Sono in realtà molte le sostanze in grado di ottenere questo tipo di effetto, ma il CBD è quella che si è dimostrata la più promettente, anche perché al momento si riesce ad ottenere con un grado di purezza molto elevato.

Questo permette di passare da una semplice indicazione fitoterapeutica a un livello clinico di trattamento, nella sperimentazione e quindi anche a risultati che possono essere misurati, quantificati e certificati.

Nel tempo è stato messo in evidenza come le due molecole principali offrono effetti diametralmente opposti. Se il THC causa confusione ed agisce fortemente livello psicotropo, il CBD, invece, non presenta nessun tipo di effetto da questo punto di vista.

In molti casi è stata messa in evidenza come l’assunzione di dosaggi calibrati abbia determinato l’incremento del grado di attenzione e un crollo drastico di accessi di ansia, panico e stati di confusione, anche in soggetti con stress post traumatico.

Gli effetti del CBD sull’organismo umano

Accanto ai preponderanti effetti di contrasto dell’ansia e delle conseguenze correlate con lo stress, sono state rilevati anche notevoli benefici a livello muscolare, della concentrazione e della digestione

L’effetto del CBD è legato esclusivamente al fatto che attiva la produzione di serotonina e dopamina, è un miorilassante ed è in grado di regolare i picchi del battito cardiaco.

In molti soggetti con problemi di stress, infatti, gli stati di ansia e di confusione sono strettamente correlati con un incremento del battito cardiaco, irregolarità della respirazione e altri fattori strettamente legati a caratteristiche fisiche.

In sostanza la manifestazione somatica della malattia, cioè quella che interferisce sul controllo delle fasce muscolari e genera gli impulsi incontrollati, viene considerevolmente ridotta. Il generale rilassamento a livello delle fibre muscolari si traduce rapidamente in un calo del tremore e del fastidio a esso correlato.

Altri fenomeni che si riconducono al miorilassamento sono quelli che impediscono l’irrigidimento ad alcune fibre muscolari in persone affette da problemi psicologici legati al cibo, che causano loro rigetto violento, nausea e vomito. Il CBD blocca sul nascere la reazione e anzi favorisce il senso dell’appetito.

Sono stati anche riscontrati miglioramenti a livello della mobilità dei visceri e della muscolatura liscia, correlati all’Impiego di questa sostanza sotto forma di olio e per via orale. L’effetto sostanzialmente è quello di avere un transito intestinale facilitato e meno ostativo da parte delle fibre muscolari, con una digestione generalmente migliore.

Il CBD non è una fonte di sballo

Negli ultimi anni è stato messo in evidenza come questa sostanza non fosse assolutamente da porre in correlazione con i problemi sociali che alcuni soggetti hanno preteso di individuare nell’uso di cannabis.

Infatti è una pianta che accompagna la società umana dai tempi della preistoria come alimento e come fonte di fibre tessili, come dimostrato anche da molti ritrovamenti in siti di scavo.

La produzione in Italia di canapa per estrazione di CBD è legale al momento, a patto che vengano mantenuti sotto una determinata soglia i livelli di sostanze indesiderate come THC, che non deve superare lo 0,2%.

Questo è stato relativamente facile, da un lato perché gran parte del lavoro era già stato fatto durante la selezione alla ricerca di principi attivi differenti. Dall’altro per via della grande versatilità di questa pianta, che è stata domesticata più di diecimila anni fa e che quindi si può tranquillamente considerare liberamente plasmabile nel giro di poche generazioni.

Il CBD non è una sostanza per così dire “ricreativa”. Determina incrementi di appetito, rilassamento muscolare e in alcuni casi una leggera propensione al sonno, ma non svolge funzioni sonnifere. Non sono noti effetti allucinogeni o psicoattivi, ma solo quelli somatici, tutti peraltro positivi.

Naturalmente la ricerca e i passi da fare sono ancora, tanti ma il suo forte effetto miorilassante e la capacità di ridurre gli stati di ansia hanno spinto sempre più soggetti clinici a verificare e a misurare le sue prestazioni.

Sono anche stati effettuati test per determinare la sua compatibilità con la salute degli animali, dimostrando come cani e gatti, probabilmente a causa di una propensione acquisita per via della frequentazione dell’uomo, risentano positivamente della somministrazione di olio di CBD in dosaggi adatti alla loro fisiologia.

Dove si trova l’oilio di CBD

Acquistare olio di CBD e prodotti della cannabis in Italia è legale, purché si mantengano sotto una soglia di concentrazione del THC residuo, che deve risultare inferiore allo 0,2%.

Portali come Justbob.it da anni sono attivi in questo settore e garantiscono un prodotto di primissima qualità, ma soprattutto realizzato nel pieno rispetto delle norme igieniche e proveniente da agricoltura controllata e biologica.

Vengono impiegati procedimenti erboristici professionali come l’estrazione a freddo ed effettuati test a campione per assicurare la totale assenza di contaminanti e sostanze che non si possono considerare compatibili con le vigenti normative in Italia.

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