Gli spazi esterni sono meno rischiosi per quanto riguarda il contagio e il passaggio di batteri e patogeni. Il contagio con spazi chiusi dove la pulizia è carente e il ricircolo d’aria è limitato, è evidente. Tuttavia, è possibile che il contagio avvenga anche all’esterno quando si è all’aria aperta. Questa è un evenienza scientifica che spiega la risalita dei casi soprattutto in Paesi come il Regno Unito che ha subito riaperto tutto e liberato tutta la popolazione. La poca attenzione a misure di prevenzione e non solo ha fatto il resto: il Paese è di nuovo nel caos più totale.

Ci sono tanti fattori da tenere presenti quando si analizza la situazione dei contagi oggi. I dati sono ovviamente difficili da interpretare quando ci si trova di fronte a qualcosa di nuovissimo e mai visto prima. Sebben al situazione sia senza precedenti, dopo quasi due anni si sta delibando un modello che permette agli esperti di dare indicazioni di carattere generale a governi, prima, e comuni cittadini poi.

Per esempio, tra le abitudini più nocive c’è la carenza di pulizia. Invece, operazioni frequenti e puntuali di sanificazione a Roma sono essenziali in tutti gli spazi da quelli privati fino a quelli pubblici. Limitare gli accessi, prevedere posti a sedere dimezzati, tenere le distanze serve a poco se tra i presenti c’è comunque un contagiato, magari un positivo asintomatico.

Spesso è questo il problema principale, a cui si aggiungono anche i non vaccinati. In commercio ci sono diversi prodotti che hanno la funzione primaria di igienizzare le superfici e portare via i microorganismi presenti.

Si fa spesso ricorso a soluzione a base di alcool che infatti, a inizio pandemia, sono andate a ruba. Nei negozi svenivano affissi cartelli che avvisavano della mancanza di alcuni prodotti la cui richiesta era salita alle stelle. anche le cantine vitivinicole avevano maggiore convenienza a vendere l’alcool per fabbricare certi prodotti piuttosto che imbottigliare il solito vino: una situazione pazzesca mai vista prima!

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