Una vera e propria rivoluzione nell’edilizia abitativa, la popolarità delle mini case, note anche come micro-case, continua a crescere. Con un look quasi identico alle nuove case più lussuose, ma in formato miniaturizzato, un numero crescente di persone si rivolge a questo stile di vita minimalista che permette loro di liberarsi da un mutuo costoso e di vivere in modo eco-responsabile.

Il recente arrivo di questa innovazione architettonica spinge a riflettere sulla concetto di spazio e funzionalità dell’abitare. Tuttavia le famiglie che scelgono questo modo di vivere economico ed efficiente dal punto di vista energetico, sono ancora marginali. Spesso relegati al rango di residenza secondaria, si deve ammettere che questi microhabitat venduti ad una frazione del prezzo di una casa regolare mostrano un potenziale immenso. 

Vivere con meno, in una casa funzionale ed ecologica al 100%: sembra che sia un concetto di casa del futuro.

Chi sceglie di abitare in una mini casa lo fa per: pagamenti di mini mutui ipotecari, per i minimi costi di riscaldamento, per le mini bollette dell’imposta comunale, per il costo di manutenzione ridotti minimi,per le minime spese necessarie per un’assicurazione sulla casa. E per ultimo per il mini impatto ambientale

Chi esita nel farlo lo fa per: una mancanza di spazio più adatto a coppie che possono condividere spazi ristretti, ma meno adatto alle famiglie. La difficoltà nel dover superare i vincoli normativi in vigore di alcuni comuni; secondo la legge, le mini-home sono considerate come case mobili, per cui a volte è proibito viverci tutto l’anno. Superare il concetto di casa come investimento nel tempo. Le case a basso impatto ambientale, sono, infatti, uno dei trend della bioedilizia in maggior ascesa. Vi consigliamo il sito dell’ingegnere Matteo Monosi, per approfondire il tema della bioedilizia a Lecce e delle strutture in legno in Salento.